Scheda opera
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Aeropittura
- data
- 1938
- sede
- Palazzo Buonaccorsi
- collocazione
- Secondo piano/ sala 8
- tecnica
- Olio su compensato 44x55cm
- n. inventario
- 472
- tipologia
- Pittura
- scuola
- Futurista
Descrizione
Il dipinto raffigura una composizione astratta. Da un fondo grigio si espandono come macchie forme geometriche circolari ed ondulate di diverse tonalità, con una prevalenza dei colori grigio, arancione e azzurro restituito per sottili sfumature.
Alberto Peschi è uno degli esponenti di spicco, insieme al fratello Umberto, del movimento maceratese denominato “Gruppo Futurista Boccioni”, formatosi a Macerata nel 1932. Sin dal titolo dell’opera l’artista mostra la sua adesione ai dettami dell’aerofuturismo, declinato in forme surreali. Le motivazioni fabulistico-narrative ravvisate nel movimento marchigiano dal critico Enrico Crispolti (1982) sono evidenti nel dipinto, dove si intrecciano forme sinuose dai colori sfumati alludenti ad un repertorio onirico e fiabesco.
Esponenti del “Gruppo Futurista Boccioni” sono Sante Monachesi, Rolando Bravi, Mario Buldorini, Arnaldo Bellabarba, Angeletti, Mario Monachesi e Bruno Tano. Quest’ultimo si afferma uno dei principali promotori del movimento. Oltre ad Alberto e Umberto Peschi, vi aderirono Ermete Buldorini, Vinicio Paladini, Wladimiro Tulli. Il gruppo riceve l’appoggio e il sostegno di Filippo Tommaso Marinetti, teorico del Futurismo, presente all’Esposizione Provinciale dei Sotto i Trenta, organizzata da Tano e Monachesi ed inaugurata a Macerata il 30 gennaio 1938.
L’elemento comune delle composizioni legate all’Aeropittura è l’areoplano che genera una nuova visione della realtà, restituita per immagini e forme sintetizzate in prospettive viste dall’alto, tendenti all’astrazione. Il dettaglio lascia il posto ad una visione più ampia restituita con accesi cromatismi, di cui è esempio il dipinto di Peschi conservato in Pinacoteca.