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Aeropittura

1938

Atualmente esposta: Secondo piano/ sala 8

Il dipinto raffigura una composizione astratta. Da un fondo grigio si espandono come macchie forme geometriche circolari ed ondulate di diverse tonalità, con una prevalenza dei colori grigio, arancione e azzurro restituiti per sottili sfumature.

Alberto Peschi (Macerata 1915-1983) è uno degli esponenti di spicco, insieme al fratello Umberto, del movimento maceratese denominato “Gruppo Futurista Boccioni”, formatosi a Macerata nel 1932. Sin dal titolo dell’opera l’artista mostra la sua adesione ai dettami dell’aerofuturismo, declinato in forme surreali. Le motivazioni fabulistico-narrative ravvisate nel movimento marchigiano dal critico Enrico Crispolti (1982) sono evidenti nel dipinto, dove si intrecciano forme sinuose dai colori sfumati alludenti ad un repertorio onirico e fiabesco.

Esponenti del “Gruppo Futurista Boccioni” sono Sante Monachesi, Rolando Bravi, Mario Buldorini, Arnaldo Bellabarba, Angeletti, Mario Monachesi e Bruno Tano. Quest’ultimo si afferma come uno dei principali promotori del movimento. Oltre ad Alberto e Umberto Peschi, vi aderirono Ermete Buldorini, Vinicio Paladini, Wladimiro Tulli. Il gruppo riceve l’appoggio e il sostegno di Filippo Tommaso Marinetti, teorico del Futurismo, presente all’Esposizione Provinciale dei Sotto i Trenta, organizzata da Tano e Monachesi ed inaugurata a Macerata il 30 gennaio 1938.

L’elemento comune delle composizioni legate all’Aeropittura è l’areoplano che genera una nuova visione della realtà, restituita per immagini e forme sintetizzate in prospettive viste dall’alto, tendenti all’astrazione. Il dettaglio lascia il posto ad una visione più ampia restituita con accesi cromatismi, di cui è esempio il dipinto di Peschi conservato in Pinacoteca.

Informazioni tecniche

data
1938
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Secondo piano/ sala 8
tecnica
Olio su compensato 44x55cm
n. inventario
472
tipologia
Pittura
scuola
Futurista