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Autoritratto di Giuseppe Mancini Cortesi

data
1819 - 1820
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Primo piano / sala 13
tecnica
Olio su tela 47,6x37x2cm
n. inventario
56
tipologia
Pittura
percorso
Arte Antica

Descrizione

Nel dipinto il pittore maceratese Giuseppe Mancini Cortesi (Macerata, 1791 – 1881), si ritrae di tre quarti fino a metà delle spalle. I capelli rossi ed i lineamenti del volto sono resi con pennellate leggere ma capaci di restituire con precisione gli aspetti fisiognomici. Il pittore ha indosso un semplice soprabito nero con al collo un fazzoletto bianco, si intravedono appena due dita della mano destra poggiate sul petto.

Il dipinto, grazie a un’iscrizione posta sul retro, è databile intorno al 1819 -1820. Nell’inventario della Pinacoteca stilato nel 1964 è registrato come “dono dell’autore”. Giuseppe Mancini si forma a Roma nel clima artistico neoclassico di Tommaso Minardi (del quale secondo la tradizione fu allievo) e Vincenzo Camuccini. Dopo alcune opere eseguite a Roma, l’artista rientra a Macerata dove svolse gran parte della sua attività come pittore, insegnante e stampatore. La nota tipografia Mancini Cortesi sembrerebbe essere di sua proprietà. Nei Musei Civici di Macerata si conserva un secondo dipinto dell’artista “Giuseppe Ebreo che spiega il sogno” realizzato nel 1821.

Sul verso del dipinto è presente la seguente iscrizione: “Giuseppe Mancini Pittore nell’età di 28 in 29 anni ritrattò se stesso col mezzo dello specchio mentre trattenevasi nel Castello dell’Aricia, 14 miglia da Roma sulla stradale di Napoli a motivo di sfuggire l’aria malsana dell’estate in quella Grande ed Alma Città/ Macerata oggi 20 marzo 1866”.