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Canto della Villa Bonaini a Firenze

Gualtiero Baynes

(Macerata, 1856 - Firenze, 1938)

data
1902
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Secondo piano/ sala 1
tecnica
Olio su cartone 18,5x28cm
n. inventario
160
tipologia
Pittura
collezione
Collezione privata Baynes Gualtiero - Firenze

Descrizione

L’opera raffigura un muretto di una villa in primo piano, oltre il quale si intuisce un florido giardino con diverse chiome di alberi che sporgono dalle mura. Il taglio in diagonale della composizione rende in prospettiva la cancellata; in fondo si innalza l’abitazione con sua serie di finestre disposte su due piani affacciate sulla strada.

L’opera, datata 1902, presenta sul verso un’etichetta contente l’iscrizione “Canto della Villa Bonaini” che identifica il luogo nel giardino della Villa sita presso Firenze, ritratta da Baynes in altri scorci nei dipinti dello stesso formato conservati nei Musei Civici di Macerata (inv. 198, 200). Gualtiero Baynes si era stabilito a Firenze a partire dal 1893, città dove aveva compiuto la sua formazione artistica negli anni ’70, frequentando le scuole tecniche e l’Accademia di Belle Arti.

Baynes realizza diversi dipinti di piccolo formato, conservati sempre in Palazzo Buonaccorsi, aventi per soggetto scorci di esterni di ville fiorentine, giardini e campagne. La sua arte condensa le influenze stilistiche assimilate a partire dai macchiaioli, Silvestro Lega (1826-1895) e Telemaco Signorini (1835-1901), per arrivare al contatto con le opere dell’artista torinese Enrico Reycend (1855-1928), caratteristiche ben evidenti nella sua pittura di paesaggio.

Baynes trascorre infatti a Torino diversi anni, dal 1884 al 1887 circa, conseguendo l’abilitazione all’insegnamento del “Disegno ornamentale” al Regio Museo Industriale Italiano.

L’opera fu donata dal pittore maceratese alla Pinacoteca della sua città, insieme ad un cospicuo numero di dipinti, oltre settanta, a condizione che venissero prelevati dal Comune di Macerata un mese dopo la morte dell’artista, senza spese per gli eredi, e che venissero esposti in locali idonei. I dipinti furono consegnati alla Pinacoteca di Macerata il 30 ottobre del 1939.