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Galleria dell’Eneide
- data
- Sec. XVIII
- sede
- Palazzo Buonaccorsi
- tipologia
- Modello architettonico
- percorso
- Arte Moderna
Descrizione
La Galleria dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi è uno degli esempi più completi di decorazione settecentesca tardo barocca nel centro Italia, frutto della committenza della nobile famiglia maceratese. Il progetto fu ideato da Simone Buonaccorsi (1624-1708) e continuato dal 1708 da suo figlio Raimondo (1667-1743), il quale aveva seguito personalmente le vicende costruttive dell’edificio portando a compimento intorno al 1722 l’allestimento della Galleria, luogo di rappresentanza del palazzo.
Raimondo Buonaccorsi, collezionista e attento agli sviluppi della pittura a lui contemporanea, coinvolge gli artisti più celebri del momento, esponenti delle varie correnti artistiche. Nel cantiere sono attivi pittori veneti, bolognesi, romani, napoletani e la loro partecipazione ha reso la Galleria una vera e propria antologia della pittura in Italia nel Settecento. Il tema scelto sono le vicende legate all’eroe Enea, tratte dal celebre testo di Virgilio, l’Eneide.
Il progetto decorativo risponde ad un programma unitario e si articola in un complesso schema iconografico teso ad esaltare le origini della casata ed i legami con Roma e l’antichità.
L’ambiente è curato in ogni minimo dettaglio. Nella volta a padiglione possiamo ammirare il maestoso affresco raffigurante le Nozze di Bacco e Arianna e volute vegetali a tema bacchico lungo le pareti, realizzato dai pittori Michelangelo Ricciolini (Roma, 1654 – Frascati, 1715), dal figlio Nicolò (Roma, 1687 – 1772) e dal nipote Michelangelo Maria.
Lungo il cornicione d’imposta, sono collocate come sovrapporte tele con Putti con insegne ed emblemi dipinte da Nicolò Ricciolioni e un dipinto a soggetto religioso, la Chiesa annienta gli dei pagani di Francesco Mancini.
Nelle pareti vi sono le dodici tele con la rappresentazione delle Storie di Enea, un grandioso ciclo che mira a celebrare le gesta dell’eroe virgiliano. Sono raffigurati gli episodi salienti: le armi costruite nella fucina di Vulcano, l’incontro tra Enea e Didone, la morte di quest’ultima, la battaglia tra Enea e Masenzio. Le tele vengono realizzate e consegnate tra il 1712 e il 1714.
Completano la Galleria i portelloni delle finestre e della porta, riccamente ornati con un ciclo allegorico dei Mesi con riferimenti simbolici alle stagioni, ai lavori e a figure di re e imperatori dell’antichità, e una porta con lo specchio collocata nella parete di fondo dove è inserito il Trionfo di Bacco, dipinto a monocromo assegnato alla bottega di Michelangelo Ricciolini.