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Il saltarello

data
1941 ~ 1942
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Secondo piano/ sala 8
tecnica
Pastello su carta 370x195cm
n. inventario
473
tipologia
Pittura
scuola
Futurista

Descrizione

Il pastello raffigura una coppia di contadini che danzano all’interno di una forma geometrica irregolare, simile ad una bolla. L’uomo, di spalle, ha il braccio sinistro alzato sopra la testa e il destro sul fianco, con le gambe incrociate. La donna, leggermente in lontananza, ha entrambe le braccia sui fianchi e avanza con la gamba sinistra coperta dall’ampia gonna. Al di sopra un suonatore d’organetto canta con indosso un cappello di paia e sulla destra si vedono una catena montuosa e una casa colonica, unici elementi di uno sfondo paesaggistico.

Particolarmente riuscita la scelta dei colori e degli accordi tonali di questo pastello di Bruno Tano, uno dei protagonisti dell’avanguardia futurista maceratese.

Diplomatosi nel 1931 in pittura e decorazione presso la R. Scuola di Tirocinio di Macerata, Bruno Tano (Padova 1913 – Macerata 1942) si iscrive al Museo Artistico di Roma partecipando al fermento culturale della Capitale e al Blocco dei Futursimultanisti aderenti al Movimento Futurista Italiano. Nel 1932 aderisce al “Gruppo Futurista Boccioni” fondato da Sante Monachesi, Mario Buldorini, Rolando Bravi e Fernando Paolo Angeletti e partecipa alle più importanti rassegne di pittura futurista e alle varie esposizioni d’arte a Roma, Ancona, Amburgo, Berlino.

Nel 1935 si iscrive a Roma al Centro Sperimentale di Cinematografia, percorso intrapreso anche da Sante Monachesi, amico e stretto collaboratore di Tano, in un sodalizio artistico che li porterà al centro delle ricerche legate all’Aeropittura futurista negli anni ’30-’40. Affianca la sua attività di pittore con quella di grafico pubblicitario. Si veda ad esempio la copertina per il romanzo di Ubaldo Fagioli ‘La vita in due’ edito a Macerata da De Francesco.

Nel 1942 riceve l’invito di partecipare alla XXIII edizione della Biennale d’Arte Internazionale di Venezia, dove, nonostante la malattia di cui era afflitto, una forte forma di artrosi, presenta una personale di ventidue disegni. Muore il 23 luglio di quello stesso anno.