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Madonna orante

data
1650 - 1685
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Primo piano/ sala 13
tecnica
Olio su tela 44,7 x 34,5cm
n. inventario
41
tipologia
Pittura
collezione
Antonio Bonfigli

Descrizione

Il dipinto raffigura la Madonna orante, un’iconografia molto diffusa nel corso del Seicento in ambito devozionale privato. Il volto, parzialmente in ombra, è incorniciato da un velo di colore blu oltremare, che ricade con delicatezza sulle spalle. L’espressione del viso è dolce ed enigmatica al tempo stesso, e lo sguardo è rivolto allo spettatore. Le mani sono poste una sopra l’altra, in una leggera stretta. Un alone di luce circonda la testa della Vergine, ad evidenziare la natura divina della figura.

L’opera rientra nella produzione di dipinti analoghi realizzati da Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato (Sassoferrato 1609 – Roma 1685). In particolare, per modello e proporzioni, è affine ad un dipinto dell’artista conservato presso il monastero di S. Chiara di Sassoferrato.

L’artista, attivo a Roma dove era a capo di una florida bottega, è noto soprattutto per la sua produzione di Madonne oranti, restituite con estremo rigore e pulizia formale. Lo studioso Herbert Voss, che ha classificato il corpus delle opere raffiguranti Vergini in preghiera in quattro tipologie, inserisce il dipinto di Macerata nella III tipologia.

Rispettano il medesimo prototipo iconografico i dipinti conservati nei Musei Civici-Palazzo Toschi Mosca di Pesaro (inv. 3938), della Pinacoteca Civica “F. Podesti” di Ancona, nella Galleria Rospigliosi di Roma e nel Palazzo Episcopale di Madrid. Queste versioni si differenziano tra loro per piccoli dettagli e per una differente gamma cromatica.

L’opera è entrata nelle raccolte museali di Macerata a seguito del lascito nel 1860 di ventisei dipinti da parte del pittore e collezionista maceratese Antonio Bonfigli. Alla morte di Bonfigli nel 1865 le opere furono acquisite dal Comune e costituiscono uno dei principali nuclei della Pinacoteca Civica.