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Morte di Didone

data
1714
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Primo piano/ Galleria dell'Eneide/ sala 14
soggetto
Eneide
tecnica
Olio su tela, 300 x 300 cm
n. inventario
453a
tipologia
Pittura
scuola
Veneta
percorso
Arte Antica

Descrizione

Il dipinto raffigura uno degli episodi più celebri e drammatici dell’Eneide, la morte di Didone, regina di Cartagine, toltasi la vita per amore di Enea, appena salpato dalla costa nonostante le sue richieste di non partire.

La scena è concitata, animata dalle varie figure presenti al dramma: al centro Didone, sul cui grembo giace la spada insanguinata con cui si è appena trafitta, è sorretta dalla sorella Anna che tenta di tamponare la ferita, e dalla nutrice Barce. Intorno le ancelle disperate urlano il proprio dolore, mentre sullo sfondo si intravedono le navi troiane che hanno appena preso il largo.

Il gruppo centrale è disposto sulla pira, ovvero una catasta di legna. Didone aveva chiesto alla sorella di preparare un rogo per bruciare tutto quanto era appartenuto ad Enea, compreso il loro letto nuziale e l’armatura, oggetti che vediamo in basso in primo piano. I colori sono squillanti, dalle limpide tonalità, con una attenzione cromatica alle varie sfumature dei rosa, degli azzurri e del color ocra.

Il dipinto fa parte del ciclo di dodici tele a soggetto virgiliano realizzate da diversi artisti per la Galleria dell’Eneide del palazzo nobiliare commissionate da Raimondo Buonaccorsi. Gregorio Lazzarini viene chiamato in rappresentanza della scuola veneta, insieme ad Antonio Balestra e Nicolò Bambini. A lui venne affidata l’esecuzione di due opere: la “Morte di Didone”, dipinta entro il 1714, e la “Battaglia tra Enea e Masenzio” realizzata nel 1712.

Gregorio Lazzarini (1655-1730) era uno dei pittori più popolari a Venezia tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento, ricordato per le sue molte pitture a soggetto mitologico e storico. I suoi quadri sono presenti nelle più prestigiose collezioni artistiche dell’epoca, a Roma, Milano, Vienna, Amsterdam e in Spagna. Tra le sue opere segnaliamo la grande tela con l’ “Elemosina di San Lorenzo Giustiniani” (1691) nella chiesa veneziana di San Pietro di Castello e il ciclo di sei tele per l’arco trionfale in onore di Francesco Morosini per la Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale. Nella collezione di Buonaccorsi si conservavano inoltre altri due dipinti di sua mano, attualmente dispersi.