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Natura Morta

data
1963
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Primo piano/ sala 9
tecnica
Olio su tela 76x107cm
n. inventario
839
tipologia
Pittura

Descrizione

Il dipinto dal titolo “Natura morta”, firmato e datato in basso a destra, presenta un cesto di frutta poggiato su un ripiano in legno, restituito con tonalità rosso scuro e viola. In primo piano è posata una melograna aperta contornata di azzurro. Il fondo è occupato da un’apertura, forse una finestra, da cui trapela una luce notturna. La composizione, illuminata da sinistra, è resa con pennellate veloci e rapide, costruita con una prevalenza di toni scuri, sul blu e sul nero.

Pittore, incisore e scultore, Bruno Cassinari (1912-1992) sviluppa spesso il tema della natura morta, accanto a quello del paesaggio, dei nudi e del ritratto. La tela fa parte del gruppo di dieci opere che l’artista espone al “III Premio Scipione Nazionale di Pittura”, tenuto a Macerata nel 1964 e al quale la giuria aggiudica, ex aequo con il dipinto “Paesaggio” di Zoran Mušič , il primo premio per un milione di lire.

Stilisticamente appartiene al periodo della piena maturità artistica, quando, dopo l’incontro con Picasso nel 1949 e le partecipazioni alla Biennale di Venezia, Cassinari si afferma sul panorama artistico nazionale con importanti mostre, personali e partecipazioni a collettive all’estero (New York, Germania, Olanda).

Nel 1963, data di realizzazione dell’opera conservata in Pinacoteca, Cassinari porta avanti il suo lavoro nello studio a Gropparello in provincia di Piacenza che, con l’aiuto di Ernesto Treccani, aveva riaperto nel 1962. I due artisti erano legati dai tempi del gruppo ‘Corrente’, rivista fondata a Milano nel 1938 da Treccani nell’ambito della quale si era costituita la ‘Bottega di Corrente’ per promuovere mostre e dibattiti culturali. La bottega riuniva un gruppo di pittori di cui facevano parte tra gli altri, oltre a Cassinari e Treccani, Emilio Vedova, Aligi Sassu, Renato Guttuso, Enio Morlotti.