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San Sebastiano
Giuseppe Cesari detto Cavalier d’Arpino
(1568 - 1640)
- data
- 1630 -1635 circa
- sede
- Palazzo Buonaccorsi
- collocazione
- Primo piano / sala 6
- tecnica
- Olio su tela 46 x 37cm
- n. inventario
- 39
- tipologia
- Pittura
- scuola
- Scuola romana
- collezione
- Borgetti Tommaso Maria
Descrizione
Il dipinto raffigura San Sebastiano legato ad un albero trafitto dalle frecce sullo sfondo di un cielo grigio-blu. Il corpo del santo è definito per mezzo di una attenta ombreggiatura e zone chiaroscurali, mentre il volto, reclinato verso il basso, mostra nella dolente espressione la sofferenza del martirio.
L’immagine di San Sebastiano, martire cristiano vissuto nel III secolo sotto l’imperatore Diocleziano, è spesso raffigurata nell’arte a partire dal Quattrocento, invocato quale protettore contro la peste. Per essersi convertito al Cristianesimo, fu condannato alla pena capitale e colpito con le frecce dagli arcieri, che tuttavia non lo uccisero.
Il quadro nell’inventario della Pinacoteca è assegnato al pittore Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino, attribuzione accolta anche nella monografia di Röttgen Herwarth (2002), al quale si deve lo studio più completo dell’opera dell’artista.
Giuseppe Cesari, meglio noto come il Cavalier d’Arpino, è stato tra i più importanti pittori della Roma pontificia tra la fine del Cinquecento e la prima metà del secolo successivo. Lavora per le prestigiose committenze papali, tanto da ottenere nel 1600 dal Papa il titolo di Cavaliere di Cristo. A Roma era a capo di un’attivissima bottega, formando nel suo atelier numerosi artisti, tra cui il giovane Michelangelo Merisi detto Caravaggio.
Il dipinto fa parte del nucleo originario di opere pervenute al Comune di Macerata a seguito della donazione effettuata dal padre domenicano Tommaso Maria Borgetti nel 1835.