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Ruderi nell'area archeologica Helvia Recina - Musei Macerata

Storia dell’Area archeologica Helvia Ricina

L’area archeologica di Helvia Ricina, situata nella frazione di Villa Potenza di Macerata, a circa 7 chilometri dal centro città, rappresenta una testimonianza straordinaria della presenza romana nelle Marche. Fondata probabilmente nel III secolo a.C. come piccolo insediamento di coloni, la città conobbe un importante sviluppo nel I secolo a.C., diventando un fiorente municipium grazie alla sua posizione strategica lungo le principali vie di comunicazione terrestri e fluviali.

Nel 205 d.C., sotto l’imperatore Settimio Severo, Helvia Ricina fu elevata al rango di colonia, assumendo il nome di Helvia Ricina Pertinax in onore di Publio Elvio Pertinace. Durante l’età imperiale, la città conobbe una significativa espansione urbanistica, testimoniata da monumenti di grande rilievo come il teatro romano, le terme e il foro, oggi non più visibile.

Un importante nodo viario e commerciale

Le più recenti ricerche e indagini non invasive hanno arricchito la conoscenza del sito archeologico di Helvia Ricina, permettendo di ricontestualizzare i significativi resti del teatro e di altre strutture isolate. L’antica città sorgeva in una posizione strategica, vicina al fiume Potenza, che in età antica era probabilmente navigabile e si estendeva su un’area rettangolare di circa 22 ettari. L’area urbana era delimitata da mura e attraversata da due importanti vie di comunicazione: la Via Flaminia Prolaquense, che correva in direzione est-ovest, e la Via Salaria Gallica, che si sviluppava in senso nord-sud. Questa rete di comunicazioni favorì lo sviluppo economico e commerciale della città, rendendola un punto di riferimento per gli scambi tra l’entroterra e la costa adriatica.

Il cuore dell’insediamento ospitava non solo il grande teatro, ma anche un foro, un complesso termale e un vasto santuario templare, mentre lungo le principali strade si allineavano abitazioni di prestigio e attività commerciali.

Un’eccezionale scoperta è avvenuta grazie alla fotografia aerea, rivelando la presenza di un anfiteatro, situato a nord-est del teatro. La combinazione di questi due monumentali edifici per spettacoli distingue Ricina dagli altri centri urbani della valle del Potenza, che non disponevano di strutture analoghe né delle risorse per organizzare giochi pubblici su larga scala.

Il teatro e l’anfiteatro rappresentano elementi chiave nel processo di romanizzazione del territorio, testimoniando il ruolo centrale della città nella vita sociale e culturale dell’epoca.

Declino e riscoperta

Con la crisi dell’Impero Romano e le invasioni barbariche, Helvia Ricina subì un lento declino fino al completo abbandono. Nel corso del Medioevo, le sue rovine furono utilizzate come cava di materiali per le costruzioni locali, contribuendo alla quasi totale scomparsa della città antica. Tuttavia, grazie a scavi archeologici avviati già nel XIX secolo e proseguiti fino ai giorni nostri, il sito ha potuto restituire preziose testimonianze della sua storia.