Nel 1700, la famiglia Buonaccorsi costruì il proprio Palazzo nel centro di Macerata, che all’epoca era capitale della zona chiamata Marca di Ancona, oggi Marche. Avere una casa elegante in città era un simbolo di grande prestigio.
La famiglia Buonaccorsi diventò molto ricca e potente quando, nel 1701, il capo famiglia Simone (1624 – 1708) fu nominato conte dal Papa Clemente XI.
Il palazzo fu progettato dall’architetto romano Giovan Battista Contini. Per costruirlo, Simone e suo figlio Raimondo (1667–1743) acquistarono alcuni edifici vicini e li unirono.
Tra il 1702 e il 1718, un altro architetto romano, Ludovico Gregorini, realizzò alcune delle parti più belle del palazzo:
- la Galleria dell’Eneide, riccamente decorata;
- il cortile interno;
- un giardino all’italiana, di cui oggi restano solo alcune decorazioni in pietra: due grandi vasi e tre statue.
Le statue rappresentano Ercole, eroe della mitologia. Furono realizzate da tre artisti:
- Giovanni Bonazza scolpì Ercole che vince il leone Nemeo;
- Antonio Tarsia creò Ercole con la pelle del leone;
- Giovanni Baratta fece Ercole che combatte l’idra di Lerna.
Il palazzo assomiglia alle grandi case nobiliari di Roma. La famiglia Buonaccorsi aveva infatti stretti legami con quella città.
Al primo piano, chiamato “piano nobile”, si trovano le stanze più eleganti, usate per accogliere ospiti importanti. Ogni stanza è decorata con affreschi e prende il nome dai dipinti sulle pareti. Una sala ospita anche una piccola cappella affrescata.
Il vero gioiello del palazzo è la Galleria dell’Eneide, con affreschi che raccontano le avventure dell’eroe Enea.Nel 1967, il Comune di Macerata acquistò il palazzo. Per molti anni ospitò l’Accademia di Belle Arti. Dal 2009, dopo un accurato interventodi restauro, Palazzo Buonaccorsi è diventato la sede dei Musei Civici di Macerata. Il percorso museale ha preso avvio con l’apertura del Museo della Carrozza e si è arricchito nel 2014 con l’inaugurazione della Pinacoteca Civica.