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Anticamera Casa Zampini

Ivo Pannaggi

(1901 - 1981)

data
1925 - 1926
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Secondo piano / sala 5
tecnica
Legno, vetro, 375 x 395 x 400
tipologia
Mobile
scuola
Futurista
percorso
Arte Moderna

Descrizione

Gli arredi fanno parte dell’Anticamera di casa Zampini, un ambiente di passaggio interamente progettato da Ivo Pannaggi per l’abitazione dei coniugi Erso e Kenia Zampini ad Esanatoglia (Macerata). Il vano presenta una pianta pressoché quadrata, strutturato in chiave neoplastica e costruttivista, composto da cinque elementi: una specchiera, una vetrata, un appendiabiti, una sedia e la porta (non originale). L’impostazione cromatica è essenziale: rosso, nero e bianco sono i colori impiegati in tutti gli arredi, con una articolazione dei piani ortogonale.

L’Anticamera è stata commissionata dall’industriale Erso Zampini (1884-1957) nel 1925 e conclusa l’anno seguente. Dopo la morte del committente Erso, venne acquistata dal Comune di Macerata e nell’aprile del 1971, per volontà dell’artista stesso, allestita presso la Pinacoteca Civica, in quegli anni ordinata nel Collegio dei Gesuiti.

Oltre a quest’ambiente Pannaggi progetta altri tre spazi per l’abitazione di Erso Zampini: la Camera da pranzo, il Salottino per Radioaudizioni (non più esistente) e la Camera da letto. Questo progetto ebbe una vasta risonanza anche a livello internazionale comparendo su riviste di settore. Casa Zampini è infatti considerata uno dei primi esempi in Italia di architettura d’interni d’avanguardia, espressione dei movimenti artistici europei dell’epoca a cui guarda ed aderisce Ivo Pannaggi. Il Futurismo italiano, il Costruttivismo russo, il Neoplasticismo olandese – De Stijl, le ricerche del Bauhaus a Berlino: sono queste le molteplici componenti che convivono e confluiscono nella progettazione degli ambienti.

L’arredamento della casa risponde ai principi di rigore formale, purezza delle linee, ricerca di forme architettoniche per giungere ad un’opera d’arte plastica totale, dando vita ad un ambiente del tutto originale ed innovativo.

Pannaggi inoltre aveva dipinto nel 1926 per l’Anticamera l’opera Funzione architettonica HO3, esposta nello stesso anno alla Biennale di Venezia, di cui si conserva una replica in Pinacoteca (inv. n. 2464).