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Il Tarlo (Ricordi antichi)
(1912 - 1992)
- data
- 1956 ~ 1957
- sede
- Palazzo Buonaccorsi
- collocazione
- Secondo piano/ loggia
- tecnica
- Legno di ancetà 60x25x25cm
- n. inventario
- 644
- tipologia
- Scultura
- percorso
- Arte Moderna
Descrizione
La scultura in legno si sviluppa in verticale, inerpicandosi verso l’alto come un groviglio di rovi. I pieni e i vuoti ricavati dal lavoro di traforatura, creano forme che assumono il ritmo di una decorazione totemica. Le opere realizzate a metà degli anni Cinquanta sono rivolte alla poetica del “tarlo”, cara ad Umberto Peschi, autore di sculture prevalentemente in legno, materia che viene scavata e svuotata a creare dei fori e degli incavi simulando l’azione del tarlo.
Come sottolineato dalla critica, tali realizzazioni “esplicitano quel tendere dell’artista ad un immaginario contrassegnato da una particolare attenzione ad una composizione astratto-costruttiva: i piani e le masse sono ritmate da una scansione architettonica modulare, articolata da un segno che trova la sua forza nel movimento chiaroscurale dei pieni e dei vuoti” (A.C. TONI, 1984).
Il tema del “tarlo” è documentato sino agli ultimi lavori di Peschi, che ravvisa nel suo modello sia la distruzione e la morte, sia la possibilità di creare, secondo le sue testuali parole, “opere meravigliose, piene di spazi, aria, luce” in cui egli ravvisa la vita. L’opera, donata dall’artista, fa parte della collezione della Pinacoteca dal 1968.