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L’aratura

data
1930
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Depositi
tecnica
Acquaforte 330x440cm
n. inventario
3169
tipologia
Pittura

Descrizione

Giuseppe Mainini, pittore e incisore nato a Macerata nel 1898, è uno dei più importanti rappresentanti dell’arte dell’incisione in Italia e all’estero.
Nell sue tematiche si accosta al mondo popolare e contadino, bene evidente nel gruppo di quattro incisioni conservate nella Pinacoteca.

Si tratta di quattro acqueforti in cui sono raffigurati temi tratti dalla natura, dalla campagna, dai lavori nei campi. Nella presente incisione dal titolo ‘Paesaggio campestre’ un contadino è intento ad arare un campo. Il lavoro già in parte compiuto, come si può vedere dai solchi lasciati sul terreno, procede nella solitudine della campagna. In posizione quasi centrale spicca un albero solitario e nel fondo altri alberi occupano il campo visivo. Mainini negli anni Venti si avvicina al Futurismo (si vedano i due acquerelli presenti in Pinacoteca ‘La città moderna’ inv. 469 e ‘La città del futuro’ inv. 2620) e nel 1932 è chiamato ad insegnare calcografia all’Istituto del libro di Urbino. Nel 1942 partecipa alla Biennale di Venezia e si afferma nel corso degli anni per la sua ricchissima produzione incisoria, specializzandosi nelle tecniche della puntasecca, xilografia, litografia e acquaforte.

In occasione della mostra “Vis-à-Vis. Ritratti moderni e contemporanei” (29 giugno 2024 – 12 gennaio 2025) l’opera è temporaneamente ricoverata presso i depositi del museo.