Scheda opera

Ricerca avanzata

Seleziona una voce per filtrare la tua ricerca.

Ritratto di Gabriele Filippucci

Pier Leone Ghezzi

(1674 - 1755)

data
1706
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Primo piano/ sala 9
tecnica
Olio su tela 131x94cm
n. inventario
4
tipologia
Pittura
percorso
Arte Antica

Descrizione

Il dipinto raffigura il personaggio Gabriele Filippucci a figura intera di tre quarti, identificazione resa possibile dall’iscrizione sul cartiglio. L’uomo sorregge con la mano destra un crocifisso mentre con la sinistra indica la berretta cardinalizia poggiata sul cartiglio contente la lunga iscrizione chiarificatrice della rinuncia alla carica di cardinale, conferitagli nel 1706. Accanto alla berretta sul tavolo è posizionato lo stemma cardinalizio. Alle spalle della figura sono collocati i libri, simbolo della sua erudizione, e un ampio tendaggio nero illuminato dalla fonte di luce che mette in risalto le maniche bianche della veste, dal panneggio increspato reso con vive pennellate.

Gabriele Filippucci nacque a Macerata nel 1631 e dopo studi giuridici e teologici si trasferì a Roma per ricoprire la carica di Auditore di Rota. Nel 1695 venne nominato Sottodatario e canonico lateranense; in seguito fu Auditore papale, Dottore dei Decreti, Segretario dei Memoriali. Nel 1706 fu nominato cardinale, ma rifiutò. In quello stesso anno muore e viene seppellito in San Giovanni in Laterano.

L’attribuzione al Ghezzi è stata confermata da fonti settecentesche. Un manoscritto del canonico Augusto Antonio Norsini ricorda, infatti, l’arrivo del quadro a Macerata il 31 marzo del 1707, per essere collocato nel Palazzo dei Priori. Il ritratto, dal taglio inconsueto, costituisce una prova delle abilità ritrattistiche dell’artista, ed è considerato dalla critica uno dei primissimi esemplari del repertorio del pittore.

Pier Leone Ghezzi, appartenente a una famiglia di pittori originari di Comunanza (AP), nelle Marche, è stato un protagonista del Settecento a Roma. Qui svolse gran parte della sua attività, ricoprendo ruoli di primissimo piano nell’ambiente artistico e culturale dell’epoca. Entrato nel 1705 nell’Accademia di San Luca e nominato pittore dalla Camera apostolica nel 1708, partecipa alle grandi committenze pubbliche promosse da Clemente XI, Papa Albani.

Oltre all’attività pittorica ed accademica, è nota la pratica della caricatura, a cui l’artista dedica una parte cospicua della sua produzione grafica, disegni custoditi in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.