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Mostre

“Il Mosaico del Mondo” di Maurizio Galimberti

“Il Mosaico del Mondo”, questo il titolo della mostra a cura di Denis Curti, è frutto della rinnovata collaborazione tra l’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata di Katiuscia Cassetta e l’Associazione Fotografica Effetto Ghergo di Montefano che lo scorso anno era sfociata nell’esposizione delle opere di Daniele Duca nel Corridoio Innocenziano dell’Arena Sferisterio.

Un “maestro” legato al nostro territorio

“È un onore ospitare un maestro della fotografia come Maurizio Galimberti che è molto legato al nostro territorio per lavori fatti in passato e per connessioni con associazioni e privati della nostra provincia – afferma il sindaco Sandro Parcaroli -. È quindi un piacere ospitare le sue opere a Palazzo Buonaccorsi grazie alla collaborazione con l’Associazione Fotografica Effetto Ghergo di Montefano. La cultura in generale, e in questo caso la fotografia, diventa strumento di connessioni e riflessioni, momenti in cui ci fermiamo e ci emozioniamo. Un ringraziamento a chi ha collaborato all’organizzazione della mostra e sono sicuro sarà l’ennesima occasione per accogliere con qualità turisti e visitatori che avranno l’occasione di scoprire una provincia che preserva i tesori ma è capace allo stesso tempo di guardare all’estero.”

La carica emotiva

“Una mostra che arricchisce l’offerta culturale estiva della città, inserita nelle sale espositive temporanee di Palazzo Buonaccorsi, sede espositiva prestigiosa che ancora una volta si apre a proposte di artisti di fama internazionale, fieri di esporre nel nostro museo che ancora una volta dà voce alle migliori energie creative contemporanee – interviene l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -. La fotografia di Maurizio Galimberti emoziona e colpisce per la sua forte carica emotiva. La sua vicinanza al nostro territorio, all’Associazione Effetto Ghergo ci conferma che la scelta di avviare collaborazioni tra Enti, Associazioni e Comuni della nostra regione può solo produrre ottime sinergie e che dare continuità alle collaborazioni dimostra lungimiranza e capacità di saper lavorare in squadra per il bene della comunità”.

Un’opportunità importante

“La collaborazione che si è instaurata con il Comune di Macerata è per l’Associazione Effetto Ghergo – afferma la presidente Claudia Scipioni – un grande privilegio e, al contempo, un’opportunità veramente importante. Il Festival di Fotografia Montefano è ormai alla sua settima edizione e in questi anni è cresciuto moltissimo, avere stretto un accordo culturale con il capoluogo ci permette di avere una visibilità rilevante e partner di grande interesse per noi, come ABA Macerata e UNIMC.”

I ritratti e Parigi

Di Maurizio Galimberti – famoso e noto per le sue composizioni a mosaico, realizzate con macchine fotografiche istantanee – dove il soggetto, sia esso una persona o una porzione di città viene scomposto in numerosi scatti, spesso corrispondenti a diverse prospettive, e ricomposto in una immagine sfaccettata – a Palazzo Buonaccorsi è esposta una selezione di opere, proveniente da una collezione privata, di cui 21 ritratti – tra essi i volti-mosaico di Tonino Guerra, Tinto Brass, Michelangelo Pistoletto, Sebastião Salgado, Mimmo Rotella, Mario Giacomelli e i critici d’arte Oliva/Eccher –  e alcune immagini  della collezione “Paris 2019” che raccontano la “magica eterna” Parigi.

Una fotografia libera e diretta

“Ho trascorso una parte della mia infanzia in un orfanotrofio. Non ho mai fatto mistero di questa vicenda perché, nel bene e nel male, questa storia ha dato una direzione precisa alla mia vita – dice Maurizio Galimberti – . Ho avuto la fortuna di incontrare persone generose, come i miei genitori, e per quanto mi sarà possibile, vorrei restituire la stessa generosità che ho avuto in dono. È per questo che mi sono sempre dedicato a una fotografia capace di raccontare storie e di raccogliere emozioni. Ho sempre in mente, quando sviluppo i miei progetti, un’idea di fotografia magica, in grado di superare il tempo e di scavalcare qualsiasi barriera e di sapersi posizionare oltre i confini di genere, per unire le più diverse culture. Mi interessa una fotografia libera e diretta. Mi interessa costruire immagini che sappiano arrivare dritte al cuore delle persone.”

Il curatore della mostra Denis Curti

“Il mio rapporto di amicizia con Maurizio Galimberti – scrive il curatore della mostra Denis Curti – trova le sue origini fin dai suoi primi esordi nel mondo della fotografia, quando il suo approccio era ancora amatoriale e parallelo alla sua attività di imprenditore. In tutti questi anni ci siamo ritrovati spesso a parlare dei suoi progetti e, nella maggior parte delle volte, Maurizio riportava alla luce il periodo durante il quale ha vissuto in orfanotrofio prima di essere adottato e quindi cominciare una nuova vita. Parto da questo dato perché la vicenda dei mosaici è intrinsecamente e indissolubilmente legata a quel momento della sua esistenza. L’intuizione delle gabbie a mosaico sgorga vivida dal ricordo della visione obbligata attraverso le grate alle finestre della sua stanza all’istituto per bambini senza famiglia. Un imprinting indelebile che nel tempo si è trasformato in cifra stilistica e che gli ha consentito di disegnare nuove mappe concettuali.

Quando l’autore decide di trasformare la passione giovanile per la fotografia in professione, sceglie come strumento la macchina fotografica istantanea. Nelle sue mani questo mezzo è andato oltre il puro dato descrittivo, attraverso un procedimento calcolato e sempre orientato alla manipolazione e alla trasfigurazione del visibile. Maurizio si ritrova appieno in questa dichiarazione “La vita reale non mi piace. Ne voglio un’altra, immaginaria” pronunciata da Fabio Schisa, protagonista del film di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio. Ecco perché sceglie di costruirne una artificiale e parallela, in cui tutto è più sicuro e si soffre di meno. Da questo si deduce l’attaccamento e la fascinazione che il fotografo ha per la sperimentazione, sempre applicata a tutta la produzione. Il suo linguaggio espressivo mescola questi influssi alla sensibilità per l’immagine contemporanea, caratteristiche rintracciabili nelle avanguardie storiche, in particolare nel futurismo e nel cubismo per le forme e lo spirito, nel surrealismo e nel dadaismo per i modi. Negli anni ho avuto modo molto spesso di ragionare e soprattutto scrivere del lavoro di Maurizio Galimberti. Ai testi si sono aggiunte svariate mostre che ho avuto il piacere e l’onore di curare e questa selezione per Palazzo Buonaccorsi mi è particolarmente cara”.

I volumi collegati alla mostra

In occasione dell’inaugurazione della mostra, con il docente di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Macerata Vincenzo Izzo,  sono stati presentati anche due volumi strettamente collegati alla stessa“Il Mosaico del Mondo – La Mia Vita Messa a Fuoco” (Marsilio Editore – Collana Carta Bianca), racconto biografico di Maurizio Galimberti scritta a quattro mani con Denis Curti e “Paris 2019” (con il Patrocinio del Comune di Tolentino, progetto grafico G. Leggi, stampa Tipografia San Giuseppe Pollenza) racconto di un viaggio a Parigi che il Maestro avrebbe voluto fare con suo padre Giorgio scomparso poco prima di partire per il “loro” viaggio. Maurizio viaggia per le strade e per i cieli della città, unico vero laboratorio della visione fotografica dell’artista dal 1997 ad oggi.

Il Mosaico del Mondo di Maurizio Galimberti
Musei Civici Palazzo Buonaccorsi
6 luglio | 4 settembre 2022
da martedì a domenica
h 10 – 13 | 15 – 19