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Particolare del restauro della Galleria dell'Eneide a Palazzo Buonaccorsi - Musei Macerata

Restauro della Galleria dell’Eneide

Palazzo Buonaccorsi, dopo il completamento del restauro tornano a splendere il Piano nobile e la Galleria dell’Eneide.

Il piano nobile di Palazzo Buonaccorsi torna all’originale splendore, fatto di eleganti dettagli, a conclusione del completamento del restauro degli apparati decorativi danneggiati dal terremoto 2016.

L’intervento è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa dall’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, dalla restauratrice Maria Topa, dal dirigente comunale ai Lavori pubblici Tristano Luchetti, da Carlo Paniccià tecnico comumale, Giuliana Pascucci di Macerata Musei e Veronica Nespeca della ditta Santoni.

I lavori sono stati eseguiti dalla ditta “Restauro Dipinti s.a.s.” di Topa Maria Pia & C, sotto la direzione della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Ascoli Piceno – Fermo e Macerata.

L’intervento di recupero è stato reso possibile grazie al lavoro d’equipe dell’ufficio comunale ai Lavori pubblici che ha ottenuto l’accesso all’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale per la categoria “Conservazione dei beni culturali” (D.P.R. 10 marzo 1998, n.76).

Grazie a questi finanziamenti, destinati agli interventi di ricostruzione e di restauro dei beni culturali danneggiati o distrutti a seguito degli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016, si è intervenuti sui distacchi degli intonaci dipinti e dei fregi che decorano la parte superiore delle pareti, in ognuna delle grandi sale del piano nobile e nella volta della Galleria dell’Eneide.

Le decorazioni parietali realizzate nei primissimi anni del Settecento per mano degli artisti Emiliani Antonio Dardani e Carlo Antonio Rambaldi vanno a comporre un ricco ciclo iconografico destinato ad omaggiare le virtù della nobile famiglia maceratese, passando attraverso scene mitologiche che ci raccontano le imprese di grandi eroi e dei.

La decorazione del piano nobile si conclude nella volta della Galleria dell’Eneide con l’iconica scena del matrimonio di Bacco e Arianna, nata dalla maestria degli artisti romani Michelangelo e Nicolò Ricciolini.

L’attento lavoro di restauro è stato documentato nel video realizzato e promosso dalla ditta Santoni – che, come si ricorderà ha scelto di appoggiare i progetti culturali dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi fin dal 2020 – la quale ha anche sostenuto il videoclip con l’animazione dell’Olimpo raffigurato nella volta della Galleria del regista Rino Stefano Tagliaferro.

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Particolare del restauro della Galleria dell'Eneide a Palazzo Buonaccorsi - Musei Macerata
Particolare del restauro della Galleria dell'Eneide a Palazzo Buonaccorsi - Musei Macerata
Particolare del restauro della Galleria dell'Eneide a Palazzo Buonaccorsi - Musei Macerata
Particolare del restauro della Galleria dell'Eneide a Palazzo Buonaccorsi - Musei Macerata
Particolare del restauro della Galleria dell'Eneide a Palazzo Buonaccorsi - Musei Macerata

VOLTA SALA ENEIDE
CICLO PITTORICO ESEGUITO A TEMPERA SU SUPPORTO IN CAMORCANNA
MICHELANGELO RICCIOLINI E AIUTI
1710 – 1715

La necessità degli interventi di restauro nasce dalle note vicende sismiche del 2016 che hanno provocato danni agli apparati decorativi del piano nobile del palazzo.

Nella sala dell’Eneide i forti movimenti subiti dalla struttura in camorcanna avevano compromesso, in molti punti, l’adesione tra intonaco dipinto e supporto e la riapertura delle fessure già restaurate negli interventi del 2008.

Il lavoro appena concluso ha avuto come obiettivo principale la restituzione della perfetta adesione tra intonaco dipinto e supporto, operazione indispensabile alla conservazione dell’opera raffigurante le Nozze di Bacco ed Arianna del pittore romano Michelangelo Ricciolini e di suo figlio Niccolò. Il Ricciolini ha riproposto lo schema compositivo che ricorda quello della volta della galleria del palazzo Orsini Barberini a Monterotondo, con un parapetto dipinto sopra le pareti reali, ornato da numerosi figure e decori, compresi quattro grandi medaglioni negli angoli con storie mitologiche, che inquadra un cielo nel quale si stagliano le innumerevoli divinità. I colori chiari, l’abbondanza delle decorazioni e la varietà delle invenzioni, fanno di questa volta un esempio significativo dell’abilità del pittore romano formatosi alla scuola del Maratta e molto apprezzato dalla committenza romana.

FREGI DELLE SALE DEL PIANO PRIMO
AFFRESCO
ANTONIO DARDANI e CARLO ANTONIO RAMBALDI
FREGI DELLE SALE DEL PIANO PRIMO
1707 – 1708

I fregi delle sale del piano nobile del palazzo, dipinti dai pittori bolognesi Dardani e Rambaldi, sono realizzati con la tecnica ad affresco e mezzo fresco; tecnica pittorica che si differenzia da quella della volta dell’Eneide che invece è a tempera. La differenza sostanziale è costituita dal mezzo con cui i pigmenti vengono fissati all’intonaco. Nel caso dell’affresco il dipinto è realizzato su un intonaco ancora fresco e il processo chimico che si instaura tra la calce e l’anidride carbonica dell’aria fissa i colori in modo durevole; la tecnica della tempera prevede l’uso di pigmenti in polvere diluiti in acqua e fissati con sostanze organiche di varia natura.

Le differenti tecniche pittoriche rendono il piano nobile ancora più interessante. Tuttavia anche in questo caso i movimenti sismici avevano provocato distacchi dell’intonachino con conseguenti perdite di affresco, soprattutto nelle parti di fregio poste sopra le aperture delle porte e delle finestre.

In questo caso il consolidamento dell’intonaco al supporto era stato già eseguito durante l’intervento d’urgenza nel novembre 2016 ma i fregi presentavano molte lacune dovute alla caduta della materia dipinta. Si è dunque provveduto a stuccare le mancanze e a ritoccare le stuccature per restituire continuità di lettura ai pregevoli fregi del piano nobile.