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Luna che si specchia

Osvaldo Licini

(1894 - 1958)

data
1949
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Secondo piano / sala 10
tecnica
Olio su carta 20x25,5cm
n. inventario
1792
tipologia
Pittura

Descrizione

L’opera raffigura un paesaggio collinare immerso in un cielo notturno blu cobalto. Sulla destra, un ampio segno circolare a forma di C con all’interno le lettere M e A, sembra evocare la luna, elemento caro alla poetica dell’artista.
A partire dagli anni Trenta il pittore Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado, 1894 – 1958), tra i protagonisti dell’arte del Novecento, inizia le sue ricerche in direzione dell’arte astratta, abbandonando progressivamente la figurazione per arrivare in seguito al superamento dell’elemento geometrico e all’utilizzo di un segno libero, istintivo. La produzione degli anni successivi è legata alle ricerche spirituali e la pittura viene a rappresentare per Licini la profondità del cosmo. Le opere di questo periodo sono campiture cromatiche solcate da segni e scritture enigmatiche.

Il paesaggio, spesso presente nelle sue composizioni, viene evocato attraverso il cromatismo e ridotto nelle sue linee essenziali a delineare il profilo di monti e colli. Questi stessi caratteri li ritroviamo nel dipinto di Macerata, accostabile alla serie “Personaggi” e “Olandese volante”. Stringenti sono i legami con “Personaggio grande” del 1945 (collezione privata, Milano) e “Personaggi” del 1946 (collezione privata, Porto San Giorgio), per tali motivi la datazione dell’opera oscilla tra il 1945 e il 1947 e viene segnalata con diversi titoli: “Paesaggio 2”, “Personaggi 2” e “Amalassunta 9”.

Alla morte dell’artista l’opera era conservata presso il suo studio, nella casa a Monte Vidon Corrado, un piccolo borgo in provincia di Fermo, nelle Marche, come documentato dalle immagini fotografiche acquisite dal fondo del fotografo Raul Morichetti, conservato presso la Biblioteca Comunale “Mozzi Borgetti” di Macerata. Il dipinto è stato acquistato dal Comune nel 1966 a seguito dell’antologica tenutasi a Macerata nel 1964 nell’ambito del “III Premio Scipione Nazionale di Pittura”.