Scheda opera
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L’influenza astratta
- data
- 1965
- sede
- Palazzo Buonaccorsi
- collocazione
- Secondo piano/ sala 10
- tecnica
- Olio/ matita/ numeri trasferibili/ acrilico su tela 136x101cm
- n. inventario
- 1597
- tipologia
- Pittura
Descrizione
L’opera rappresenta una composizione astratta. Su una base bianca è tracciata una successione di cerchi concentrici a formare una sorta di bersaglio su cui sono applicati dei numeri.
L’andamento circolare della rappresentazione è interrotto da rettangoli resi con tonalità di bianco, giallo e verde, e dalla presenza di macchie nei tre colori primari che delineano il profilo di un triangolo. Il dipinto è stato donato nel 1990 dall’artista.
Dal decennio Sessanta, cruciale per la sua formazione, Mario Schifano (Homs-Libia, 1934 – Roma, 1998), pittore e regista, tra le figure più importanti dell’arte del secondo Novecento, subisce l’influenza del clima new-dadaista e della Pop-Art, correnti artistiche internazionali che utilizzano motivi ed elementi provenienti dal mondo della pubblicità. Nel 1962 l’artista compie il primo viaggio a New York, dove espone insieme ai massimi rappresentanti della Pop-Art, Robert Rauschenberg, Claes Oldenburg e Jasper Johns.
Dopo la partecipazione nel 1964 alla Biennale di Venezia, dal 1965 inizia i cicli di opere in cui le grandi avanguardie storiche vengono rivisitate, tra cui ricordiamo “Futurismo rivisitato” e “Io sono Kasimir Malievic”. Il dipinto di Macerata, “L’Influenza astratta”, realizzato nel 1965 appartiene a questa fase pittorica. L’artista utilizza qui una tecnica mista, combinando elementi geometrici e numerici, con un chiaro richiamo all’Astrattismo.