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Ambito Calibeo

data
1968
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Secondo piano/ sala 15
tecnica
Acciaio 167x143cm
n. inventario
2825
tipologia
Scultura

Descrizione

La scultura “Ambito Calibeo” si presenta come un complesso sistema di saldature a creare un reticolo di forme triangolari e romboidali. La struttura in acciaio è montata su un fondo bianco che valorizza il disegno articolato, dove l’assottigliarsi dei vuoti fra i componenti metallici crea la percezione del movimento e la forma sembra chiudersi ed espandersi davanti ai nostri occhi.

L’opera è stata esposta nella mostra “Cagli scultore: 1927 – 1975”, tenutasi a Macerata nella Pinacoteca e Musei Civici (dicembre 1981 – gennaio 1982) e venne in seguito donata al Comune nel 1984.

Corrado Cagli (Ancona, 1910 – Roma, 1976), grande sperimentatore, pittore, scenografo, scultore, incisore, teorico, è tra i protagonisti del panorama artistico del Novecento in Italia e all’estero. Nel 1915 si trasferisce con la famiglia a Roma, dove compie gli studi classici e frequenta l’Accademia delle Belle Arti. Dopo aver lavorato nella fabbrica di ceramiche di Umbertide in Umbria, si afferma nella Capitale e negli anni Venti e Trenta è tra i principali esponenti della ‘Scuola romana’. Porta avanti un’intensa attività di frescante e partecipa a numerose mostre ed esposizioni. Dal 1939 si trasferisce negli Stati Uniti, a New York, dove resterà per circa dieci anni, rientrando in Italia solo al termine del Secondo conflitto mondiale, nel 1947.

A partire dal 1968 Corrado Cagli si applica in un ambito di sperimentazione concernente lo spazio. È il periodo delle ‘sculture a disegno spaziale’ realizzate tra il 1968 e il 1970, di cui è testimonianza “Ambito Calibeo”. Si tratta di opere costruite per mezzo di un ordito di linee, strutture reticolari e modulari, che trovano una corrispondenza anche nella produzione pittorica nei dipinti realizzati tra il 1969 e il 1973-1974, come “Nûr-ad-din” (1969, Roma, collezione privata), “Saladino” (1969, Roma, collezione privata), “Buglione” (1971, Ancona, Pinacoteca Civica ‘F. Podesti’).