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Autoritratto di Carlo Maratta

Carlo Maratta

(1625 - 1713)

data
1690 – 1710 circa
sede
Palazzo Buonaccorsi
tecnica
Olio su rame 17,7cm x 12,5cm
n. inventario
1B
tipologia
Pittura
collezione
Antonio Bonfigli
percorso
Arte Antica

Descrizione

Il piccolo dipinto è un autoritratto dell’artista Carlo Maratta, uno dei protagonisti della pittura a Roma tra Sei e Settecento. Maratta si ritrae con indosso una lussuosa veste da camera di seta a bande dorate e una riccia acconciatura. Volge lo sguardo allo spettatore e ha in mano una tavolozza con dei pennelli. Ai quattro angoli dell’opera corre l’iscrizione, “PICTOR/ CAROLUS/ MARATTA / A CAMERANO”, probabilmente un’aggiunta successiva.

L’opera è inserita insieme ad altri quattro piccoli ritratti in un’unica cornice di cm 52,1 x 117,6 (inv. 1A, 1C, 1D).

Il dipinto pone l’accento sulla professione dell’artista, mettendo in risalto l’aspetto pratico ed artigianale della sua attività, bene espresso nell’esibizione degli strumenti del mestiere. Pur nell’abbigliamento informale, si ritrae però in una veste elegante, quasi a voler sottolineare il prestigio raggiunto.

Esistono diversi autoritratti di Carlo Maratta, nei quali l’artista si raffigura secondo modelli differenti, ponendo l’accento sul ruolo del disegno, come dell’Autoritratto degli Uffizi dove ha in mano una cartella di fogli o nell’atto stesso della creazione artistica, nell’Autoritratto del Musées Royaux des Beaux-Arts di Bruxelles.

Nella Real Academia des Bellas Artes de San Fernando a Madrid si conservano due disegni a matita rossa dell’artista della sola testa, uno dei quali (inv. D/1669) messo in relazione dalla critica con il ritratto di Macerata.

Carlo Maratta o Maratti, nativo di Camerano nelle Marche, si afferma presto nell’ambiente artistico romano quale esponente della pittura Barocca coniugata alle nuove istanze classiciste. Fu interprete magistrale del gusto pittorico che incontrava il favore dei Papi e dell’aristocrazia, influenzando generazioni di pittori per i quali si parla di scuola o stile marattesco. Eseguì numerose pale d’altare e superbi ritratti, tra i quali si segnalano il Ritratto di Clemente IX (Roma, Pinacoteca Vaticana) e il Ritratto di gentiluomo (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barbenini), tra i vertici della ritrattistica Sei-Settecentesca.

Il piccolo rame con l’Autoritratto fa parte del lascito di Antonio Bonfigli, pittore, architetto e collezionista il quale donò nel 1860 alla sua città ventisei opere, affinché Macerata potesse avere una pinacoteca. Alla morte di Bonfigli nel 1865 le opere furono acquisite dal Comune.