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Madonna con Bambino e Sant’Antonio da Padova

data
1584
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Primo piano/ sala 5
tecnica
Olio su tela 173 x 125 cm
n. inventario
22
tipologia
Pittura

Descrizione

L’opera raffigura l’apparizione della Vergine con il Bambino a Sant’Antonio da Padova, in un’ambientazione all’aperto delimitata da un ampio drappo verde e da un elemento architettonico. Il santo, inginocchiato e con una mano sul petto, guarda la Vergine che a sua volta rivolge gli occhi verso di lui. Indossa il saio di colore scuro dei francescani, l’ordine a cui appartiene, e in basso al centro sono inseriti i suoi attributi: un libro e il giglio, simbolo di castità.

La Vergine, in posizione rialzata seduta su una roccia, è vestita di un abito rosso con un ampio mantello blu che ricade sulle ginocchia. Il bambino, colto in movimento, protende il braccio verso il santo. In basso sulla destra un cartiglio riporta una lunga iscrizione con il nome del committente ‘Antonius Pelicanus’ e la firma dell’artista, mentre sul libro del Santo è inserito lo stemma della famiglia Pellicani. Sul fondo si apre un brano di paesaggio con un tempietto circolare. Il tema della visione che Sant’Antonio ebbe nella sua cella è spesso trattato nella pittura della seconda metà del Cinquecento.

L’opera fu eseguita su commissione del canonico Pellicani Antonio per il costituendo altare di Sant’Antonio nella chiesa maceratese di S. Lorenzo (1584). Al centro del cartiglio si legge: “ANTONIUS PE/ LICANUS TEM/ PLI MAX MACER/ CANONICUS ET/ IN CIVILI AC PON/TIFICIO IURE DOC/ TOR INSIGNI CON/ SECUTUS ARAM/ HANC DIVO ANTO/ NIO PATAVINO/ PIETATIS ERGA/ EREXIT ET CUR./ IURE PATRONATO/EIUS SIBI POSTE/ RISQ. ANNO/ VECTIGALI ORNA/ VIT/ MDLXXXIIII”. Sul risvolto è presente per esteso la firma del pittore. L’opera entra a far parte della Pinacoteca nel 1892 a seguito della demanializzazione della chiesa.

Il pittore Gaspare Gasparrini, di nobile famiglia maceratese, è attivo nella seconda metà del Cinquecento a Macerata, Loreto ed Ascoli Piceno. Tra le sue opere si segnalano nella sua città di origine il dipinto con le “Stimmate di San Francesco” nella chiesa di San Filippo, la “Madonna con il Bambino e Santi” e l’ “Assunzione” per il santuario di Santa Maria delle Vergini, dove è attivo anche come decoratore; a San Severino Marche l’ “Annunciazione” nel santuario della Madonna dei Lumi.

Il dipinto denuncia una svolta della poetica del Gasparini in direzione di un’aperta intonazione devozionale. I modelli figurativi sono da ricercare in opere della prima maniera di Girolamo Siciolante da Sermoneta, artista presso il quale il Gasparini completa il suo alunnato a Roma (un documento ne attesta la presenza nel 1565) e di Girolamo Muziano. In particolare le opere del Sermoneta che sembrano segnare l’artista sono la “Sacra Famiglia e l’Arcangelo Michele” (Parma, Pinacoteca) e il trittico raffigurante la “Madonna col Bambino, San Giovannino e i Santi Andrea e Caterina” del 1565 (Roma, Galleria Colonna).

Il restauro del 1987 ha riportato il dipinto alle dimensioni originali, mettendo in luce la scritta del cartiglio e la rimarchevole qualità pittorica.