Scheda opera
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Madonna con bambino e santi
Giovanni di Corraduccio, detto Giovanni Mazzaforte
(1404? - 1463?)
- data
- 1414 - 1415
- sede
- Palazzo Buonaccorsi
- collocazione
- Primo piano/ sala 1
- tecnica
- Tempera su tavola, 155 x 177 cm
- n. inventario
- 52
- tipologia
- Pittura
- scuola
- Scuola Umbra XV secolo
- percorso
- Arte Antica
Descrizione
La composizione, attribuita all’artista folignate Giovanni di Corraduccio detto Mazzaforte, presenta la “Madonna con Bambino tra i santi Pietro, Paolo, Giovanni Evangelista, Giovanni Battista e Francesco d’Assisi”.
La tavola centinata, con due colonnine tortili ai lati, raffigura il gruppo della Madonna con il Bambino al centro, dentro una mandorla, attorniata dai vari santi. Sul lato sinistro sono disposti San Paolo con la spada in mano, San Giovanni Evangelista e in ginocchio San Pietro nell’atto di ricevere dal piccolo Gesù le chiavi; sul lato destro troviamo San Giovanni Battista e San Francesco. La mandorla, entro cui è inserita la Vergine, è sorretta da tre angeli per lato, mentre in alto una schiera di piccoli santi e angeli musicanti occupa il fondale. In basso corre un’iscrizione a caratteri gotici dove si legge in parte la data “[MC]CCCXI[…]”, interpretata 1414 o 1415.
L’opera fu inizialmente assegnata da Bernard Berenson a Pietro di Domenico da Montepulciano e successivamente ricondotta da Pasquale Rotondi a Giacomo Nicola da Recanati, sulla base di analogie con una tavola del duomo di Treia (MC) raffigurante la “Visione del beato Corrado da Offida”, proveniente dalla Santissima Annunziata di Forano. In ultimo, entrambe le opere sono state attribuite da Matteo Mazzalupi a Giovanni di Corraduccio, esponente della scuola umbra della prima metà del Quattrocento e considerate tra loro ‘gemelle’, per le forti affinità stilistiche e compositive.
Non è nota la provenienza dell’opera, forse realizzata per una chiesa o un altare dedicato a San Pietro per la rilevanza assegnata nel dipinto alla consegna delle chiavi, qui compiuta da un Gesù bambino, anziché adulto, secondo una più rara iconografia. Nell’Esposizione di Macerata del 1905 in cui il dipinto è in mostra, se ne indica la provenienza dalla chiesa delle Clarisse di Montecassiano.
La presenza, tra i santi in alto, di San Venanzio martire di Camerino, il primo a destra, ha fatto ipotizzare la provenienza della tavola da una chiesa di quella città. A Camerino era infatti presente la chiesa di San Pietro di Muralto, appartenuta alle clarisse fino al 1440 e poi passata ai francescani osservanti. Al suo interno si conservava il celebre dipinto di Carlo Crivelli, la “Consegna delle chiavi a San Pietro” (1483-1490 circa), oggi nella Gemäldegalerie di Berlino, dove è presente la stessa singolare iconografia con il Bambino che consegna nelle mani del santo una gigantesca chiave dorata.