Scheda opera
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Martirio delle vergini
- data
- 1700 ~ 1749
- sede
- Palazzo Buonaccorsi
- collocazione
- Primo piano/ sala 6
- tecnica
- Olio su tela 49 x 37,5 cm
- n. inventario
- 33
- tipologia
- Pittura
Descrizione
Il dipinto rappresenta la scena di un martirio, identificata presumibilmente nel “Martirio delle vergini”. In primo piano giace a terra una donna, avvolta in un manto blu, alla quale è stata recisa una mano. Stessa sorte verrà riservata alla donna in piedi nel centro della composizione, con il braccio poggiato su un tronco trattenuto dal carnefice, che, con la spada in mano, sta per compiere il taglio della mano. Dietro di loro una figura assiste al martirio.
In fondo sulla destra, un’altra donna inginocchiata con indosso una veste blu e un manto giallo sembra in attesa del medesimo trattamento. Rivolge lo sguardo in alto verso l’angelo ed un piccolo putto, che sospesi sulle nuvole, recano i simboli del martirio, corone di fiori e palme. L’iconografia della piccola tela non è di chiara identificazione. Potrebbe forse esservi qualche riferimento al martirio di Sant’Eurosia, alla quale vengono prima recise le mani e poi i piedi, per essere infine decapitata.
L’opera è riferita a Michele Rocca detto Parmigianino il Giovane o Michele da Parma, attivo tra la fine del XVII e la prima metà del XVIII secolo. È nota un’altra versione del soggetto nella Collezione di Fabrizio Lemme di Palazzo Chigi in Ariccia Roma (inv., n. 14), commissionata forse al pittore dal cardinale Pietro Ottoboni, importante figura di mecenate nella Roma del tempo, che possedeva altri dipinti dell’artista.
Si segnala una terza versione del tutto analoga nella composizione e con le stesse misure, passata ad un’asta Wannenes nel 2020 (lotto 1126, 21 dicembre 2020, Dipinti antichi e del XIX secolo). Michele Rocca, autore prevalentemente di opere da cavalletto raffiguranti delicate scene mitologiche e arcadiche, sembra attenuare con il suo linguaggio classicista la drammaticità della vicenda e le tre donne, nelle loro vesti dai colori brillanti e i capelli raccolti in eleganti acconciature, sembrano più figure del mondo classico che giovani martiri.
L’opera è stata esposta nel 1959 nella mostra ll Settecento a Roma, Roma, Palazzo delle Esposizioni (19 marzo – 31 maggio 1959) e nel 2012 in Violetta, Carmen, Mimì. Percorsi al femminile dallo Sferisterio ai Musei Civici di Macerata, Macerata, Palazzo Buonaccorsi (14 luglio al 30 settembre). Il restauro eseguito nel 2015 ha restituito brillantezza alla pellicola pittorica.