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Venere nella fucina di Vulcano

Luigi Garzi

(1638 - 1721)

data
1712 - 1714
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Primo piano/ Galleria dell'Eneide/ sala 14
soggetto
Eneide
tecnica
Olio su tela, 298 x 292 cm
n. inventario
548a
tipologia
Pittura
scuola
Romana
percorso
Arte Antica

Descrizione

La tela raffigura il momento in cui Venere appare nella fucina di Vulcano, intento a lavorare con i Ciclopi, ordinandogli di forgiare l’armatura per Enea in procinto di combattere contro i latini. La Dea è adagiata su un gruppo di nubi, accompagnata da Cupido, da tre amorini e da due colombe. L’episodio è tratto dall’VIII libro dell’Eneide (vv. 370-386) e il dipinto fa parte del ciclo virgiliano della Galleria dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi commissionato da Raimondo Buonaccorsi.

Luigi Garzi suddivide la scena in due parti: da un lato la caverna illuminata dal fuoco, restituita con colori dalle calde tonalità bruno-rossastre, dove lavora Vulcano, il dio del fuoco e fabbro degli dei; dall’altro l’apparizione di Venere, immersa in una luce limpida e tersa.

Dell’opera è noto un bozzetto preparatorio in collezione Lemme, in cui è raffigurato lo stesso soggetto, pur con notevoli varianti rispetto all’opera finita. A quello si aggiunge il disegno preparatorio, rintracciato nel 1991 ed acquistato dal Comune di Macerata nel 2000 (depositi Pinacoteca Palazzo Buonaccorsi, inv. 003066). Il disegno presenta un’accurata esecuzione grafica, del tutto fedele alla composizione pittorica, sia nella resa del modellato dei corpi sia nei singoli particolari.