Diamante

- Musei Macerata

Composizione e proprietà

Il diamante, la “gemma” per antonomasia, è costituito da un reticolo cristallino di atomi di carbonio puro che lo rende durissimo e particolarmente resistente (10 nella Scala di Mohs). Lo stesso Plinio il Vecchio si spingeva a definirlo “adamas”, cioè pietra indistruttibile. 

Altrettanto elevata è la sua lucentezza, dovuta sia all’alta capacità di rifrazione, sia al forte potere di dispersione della luce che produce il tipico “gioco di luci” dal rosso – attraverso l’arancione, giallo, verde, azzurro, indaco – al violetto. 

Varianti 

A discapito delle convizioni comuni, il diamante presenta in natura in un’ampia varietà di colori: incolore ma anche giallo, marrone, nero, blu, verde, rosa e più raramente rosso. 

Quattro “C”

La comunità internazionale di gemmologia – su iniziativa della G.I.A. (Gemological Institute of America) – ha stabilito alcuni fattori per determinare il valore dei diamanti: le quattro “C”, vale a dire colour (colore), clarity (purezza), cut (taglio) e carat (caratura, cioè peso). Per taglio si intende il tipico processo di lavorazione del diamante, che consta di una prima fase di sfaldatura, una seconda di sbozzatura e infine una terza di politura. Nel corso dei secoli, si sono affermate numerose tipologie di taglio, a partire dai più antichi “a rosa”, “Mazzarino” o “Peruzzi” databili tra il XVI e XVII secolo. 

Gemme dipinte

Presso i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, si riconoscono numerosi diamanti nel Ritratto di Monsignor Pellegrino Consalvi di Carlo Magini (seconda metà sec. XVIII) e nel Ritratto di Monsignor Filippo Mornati (sec. XVIII). 

Per approfondire

S. Cavenago-Bignami Moneta, Manuale di Gemmologia, Milano 2017 (ristampa anastatica della 3ª ed.), pp. 45-55.
Diamante in CISGEM – Centro Informazione e Servizi Gemmologici, <www.cisgem.com>.