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Fabrizio Cotognini mostra a Palazzo Buonaccorsi - Musei Macerata

Mostre

The Flying Dutchman

Il Comune di Macerata, in linea con il progetto culturale della Regione Marche, dà voce al contemporaneo con la mostra The Flying Dutchman dell’artista Fabrizio Cotognini che verrà inaugurata il 17 luglio, alle ore 18, per celebrare i 100 anni dalla prima rappresentazione lirica allo Sferisterio.

L’opera lirica è una delle identità fondanti della comunità di Macerata che, nel corso degli anni, con la continua sperimentazione e contaminazione, ha contribuito a promuoverne la diffusione a livello internazionale, e il tema scelto per la mostra – l’Olandese volante – lo testimonia.

La mostra è stata presentata questa mattina  a Palazzo Buonaccorsi dall’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta,  dal presidente del Comitato scientifico dell’Istituzione Macerata Cultura Paola Ballesi, dall’artista Fabrizio Cotognini e dal Sovrintendente dello Sferisterio Luciano Messi.

Tra antico e contemporaneo

«Macerata e i suoi palazzi si aprono all’arte, alla cultura, ai giovani e soprattutto ai cittadini e visitatori che vorranno godere della bellezza dei luoghi e delle idee – interviene il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli -. Idee che animano le nostre menti in un costante rimando tra antico e contemporaneo per proiettarci verso un futuro che saprà certamente valorizzare e sostenere le energie migliori dei nostri giovani. Un ringraziamento a quanti hanno lavorato con serietà e impegno e un plauso alla capacità di dialogo dimostrata da istituzioni e privati nel valorizzare le nostre bellezze, le nostre competenze, il nostro sentire».

Un segnale di ripartenza

«Da luoghi come Palazzo Buonaccorsi e dagli artisti contemporanei come Fabrizio Cotognini la nostra regione rilancia la cultura incaricandola di dare un segnale di ripartenza – interviene l’assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini –  In questo lungo periodo di chiusure abbiamo sperimentato quanta importanza abbia il linguaggio artistico, ne abbiamo addirittura sentito l’esigenza come momento di condivisione e socializzazione fondamentale per la qualità della nostra vita. Quando lo spazio si è fatto angusto abbiamo capito quanto spazio riescono a creare gli eventi culturali. Spazio comune, fisico, e uno spazio più interiore che ci permette di leggere in maniera più profonda ciò che viviamo. Di questo dobbiamo fare tesoro, ricordando tuttavia che cultura è ricerca di bellezza, ma anche un grande motore dell’economia».

Dialogo tra passato, presente e futuro

«Dopo mesi di chiusure, passati a programmare un progetto culturale triennale per i Musei Civici di Macerata e per il centenario del Macerata Opera Festival, evento di punta della stagione estiva maceratese – ha affermato l’assessore alla Cultura del Comune di Macerata Katiuscia Cassetta –  siamo finalmente pronti ad accogliere i visitatori che vorranno riscoprire  Palazzo Buonaccorsi con un’importante Mostra, “The Flying Dutchman” dell’artista Fabrizio Cotognini. Segni, sculture, teche, installazioni, nelle stanze del piano nobile, sono in attesa di accompagnare tutti noi in un viaggio che si trasforma in dialogo tra passato e presente e futuro. Un dialogo tra epoche che arricchisce l’esperienza del visitatore, la rinnova e crediamo possa attirare ed accogliere un pubblico nazionale, e ci auguriamo anche internazionale, che segue e ricerca nuovi talenti capaci di esaltare la bellezza classica che ci guida verso un rinnovato interesse per l’arte contemporanea, in costante dialogo con la storia dei luoghi e delle tradizioni. Una riflessione, un’esperienza creativa di un artista raffinato, sensibile, ma soprattutto umile, legato ai luoghi che lo hanno formato, che si è messo da subito in gioco e in relazione con lo spazio e con ogni professionalità del Museo e insieme hanno costruito un percorso unico, irripetibile per i visitatori di Palazzo Buonaccorsi, lo spazio espositivo più rappresentativo della città e del nostro territorio. Fabrizio Cotogni, definito un “archeologo della cultura”, ci ha colpiti per la sua profonda umanità e sensibilità e capacità di mettersi in relazione con lo spazio e con la storia della nostra città, che è anche la sua città di origine, dove ha studiato e alla quale torna per esaltare le collezioni del Museo Civico, luogo dove si “produce” cultura in città. Un onore ospitarlo, un insieme di coincidenze l’incontro tra lui e tutti noi, un privilegio offrire alla città e al territorio la sua arte che si interroga sulle inquietudini del contemporaneo attraverso uno studio dell’antico. Un piacere collaborare con aziende del territorio importanti come Santoni e Istituzioni come la Regione Marche, per continuare a programmare eventi culturali di qualità che esaltano le bellezze del nostro territorio, le mettono in rete con importanti realtà internazionali per un’effettiva promozione».

Dialogo e lavoro tra l’artista e le realtà artigiane del territorio maceratese

Il progetto The Flying Dutchman porterà il visitatore a muoversi nelle sale dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi attraverso il gioco, la narrazione, l’antropologia, la contemporaneità, la rappresentazione e ovviamente la musica che tutto sublima: una sinestesia in forma pura che ha preso vita nel dialogo e nel lavoro tra l’artista e le realtà artigiane del territorio maceratese. Cotognini infatti, nato e cresciuto a Macerata, attraverso questo progetto vuole anche riportare alla luce la perizia e la maestria del saper fare della sua terra, ridefinendo i confini di una nuova geo localizzazione delle arti applicate dal respiro nazionale e internazionale, operazione resa possibile grazie anche al supporto del calzaturificio Santoni di Corridonia (MC), main sponsor della mostra ed esempio del Made in Marche in Italia e nel mondo.

Una gioia aver realizzato il progetto

«È una gioia essere riusciti a realizzare questo progetto. La storia dell’Olandese Volante – ha detto Fabrizio Cotognini – è stato il filo conduttore che ha unito le professionalità di tante figure del territorio, dagli artigiani delle fonderie agli impiegati dell’amministrazione, e viceversa. Lo stesso filo conduttore che ha innescato il dialogo con le mie opere e la collezione seicentesca di Palazzo Buonaccorsi».

La mostra in equilibrio con gli spazi e le opere del Buonaccorsi

«La mostra di Fabrizio Cotognini è in completo ed armonioso equilibrio con gli spazi e le opere d’arte di Palazzo Buonaccorsi – afferma il curatore del progetto espositivo Riccardo Tonti Bandini -. Il percorso inizia, letteralmente, con un tuffo dentro l’immenso mare della narrazione visiva dell’Olandese Volante e termina con la visione sospesa nel trionfo tardo barocco della sala dell’Eneide».

Un viaggio immaginifico

«L’immaginifico viaggio di Fabrizio Cotognini sulla tolda de L’Olandese volante che, con il suo equipaggio di disperati, solca i mari senza meta e senza approdo, sconquassata da tempeste, imprigionata nelle fitte trame del buio e delle nebbie o accecata dal sole nelle insidie della bonacce – è intervenuto il presidente del Comitato scientifico dell’Istituzione Macerata Cultura Paola Ballesi – è una metafora potente del viaggio dell’umanità sul crinale della storia. Un errare in avanti senza meta e senza punti di riferimento, che l’arte tuttavia ha il potere di sublimare in una prospettiva di speranza e di salvezza radicata nell’incalcolabile inesausto desiderio dell’uomo di esplorare e vincere l’ignoto. L’artista ricuce a ritroso le tracce lasciate dalle molteplici svariate versioni de L’Olandese Volante avvalendosi di tutti i linguaggi che hanno tradotto questa potente creazione dell’immaginario in immagini iconiche, disegni animati, scritture  verbali, partiture musicali, cucendo un tessuto narrativo allestito in una grande composita scenografia teatrale. E proprio il coinvolgimento teatrale fa di questa mostra una straordinaria occasione per cogliere da vicino i passi cadenzati di una contemporaneità che annoda il presente sulle trame del passato, ascoltandone le risonanze di superficie fino alle eco più profonde, per preparare il sedime dove ospitare il futuro. L’emozione che desta la “Grande Opera” (Eugenio Viola) di Fabrizio Cotognini, per i contenuti, per la grandiosità dell’impianto allestitivo, per la scrupolosa selezione dei materiali curati fino al più piccolo dettaglio e per lo stretto dialogo di rimandi e sottintesi che intesse con le vestigia del passato nella preziosa cornice tardobarocca di Palazzo Buonaccorsi, ritengo sia il più bel regalo che un artista maceratese di calibro internazionale possa fare alla sua città. E noi gliene siamo infinitamente grati»

Un percorso immersivo

L’artista offre la sua visione dell’Olandese Volante, archetipo per antonomasia di chi per superare i limiti sfida sé stesso e Dio, con un tracciato narrativo che si snoda tra le sale del piano nobile di Palazzo Buonaccorsi, una delle testimonianze più importanti del tardo barocco. La mostra, attraverso un percorso immersivo costituto da disegni, sculture e installazioni, propone una trasposizione concettuale di un’opera letteraria storica, sulla scorta delle varie rappresentazioni e interpretazioni che sono state attribuite nel tempo a l’Olandese Volante.

Nell’immaginario collettivo diventa la nave fantasma capitanata da Davy Jones e Will Turner nel film Pirati dei Caraibi, ma è anche il dramma di August Strindberg. Così come la canzone dei Jethro Tull, che racconta l’impetuoso compimento dell’avverso destino di chi non cambierà il proprio modo di agire: “sarai l’Olandese / Galleggiando lentamente verso il mare / In una nebbiosa sofferenza”. È il fumetto Zio Paperone e il vascello fantasma, e si invera nelle vicende di Silver Surfer e nel celebre cartone americano The Simpson (Frying dutchman). Ma diventerà anche il soprannome dei calciatori Marco van Basten e Robin van Persie, e ancora, iI romanzo di Joe Lansdale e di Enrico Palandri, così come lo leggiamo nelle opere di Osvaldo Licini, Willem van de Velde, Anselm Kiefer e Andreas Achenbach. Fabrizio Cotognini raccoglie tutte insieme queste rappresentazioni dell’Olandese Volante e dà loro voce all’interno di una storia senza tempo.

Un’opera corale

The Flying Dutchman di Fabrizio Cotognini non è più, e non è soltanto, il Der Fliegende Hollander di Richard Wagner, rappresentato per la prima volta al Königlich Sächsisches Hoftheater di Dresda il 2 gennaio 1843, ma è un’opera corale che racconta una trasformazione sociale, un rinnovamento radicale della società, unendo visioni, citazioni, omaggi, scoperte e riscoperte di romanzieri, poeti, drammaturghi, cantanti, fumettisti, registi cinematografici e artisti.

All’interno di una concezione del tempo ciclico, dove la tradizione storico-letteraria risorge dalle proprie ceneri nell’eterna ricerca dell’attualità, Fabrizio Cotognini dà forma a un’esperienza sensoriale unica, inclusiva e allo stesso tempo immaginifica ove è possibile riconoscersi nella figura leggendaria e archetipica dell’Olandese Volante.

The flying Dutchman un progetto di Fabrizio Cotognini - Musei Macerata

Fabrizio Cotognini (1983, Macerata)

Vive e lavora a Civitanova Marche, si è diplomato in pittura e scultura all’Accademia di Belle Arti di Macerata. Ha partecipato a numerose personali e collettive in gallerie private e musei pubblici in Italia e all’estero.

Tra le sue mostre personali ricordiamo: “Reversed Theatre”, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino (2018), “Is a Question of Time”, Museo Archeologico di Potenza (2016), “Pillow book” in the Arthur & Janet C. Ross Library at the American Academy, Roma (2016). Ha partecipato a collettive presso la National Gallery Tiblisi, Georgia (2018), Castel Sant’Elmo, Napoli (2018), la He.Ro Gallery, Amsterdam (2018), i Fori Imperiali, Roma (2019), Pastificio Cerere, Roma (2020). Ha ricevuto diversi premi ed è stato invitato a diverse residenze, tra cui la Fabbrica del Vapore Milano e Visioni Future Potenza. Nel 2018 è stato vincitore del XIX premio Cairo a palazzo Reale. Il suo lavoro è presente in numerose collezioni pubbliche e private in italia e all’estero.