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Foto di Nino Ricci - Musei Macerata

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In ricordo di Nino Ricci

Lunedì 25 aprile è venuto a mancare l’artista e amico Nino Ricci.

Più di mezzo secolo di lavoro, compiuto sempre a Macerata, senza mai subirne le conseguenze e le fratture, proprie della provincia, eliminate mediante ripetuti contatti con le maggiori capitali europee e con personaggi quali Ivo Pannaggi, Osvaldo Licini, Carlo Belli, Fausto Melotti, Vanni Scheiwiller e un selezionato gruppo di poeti, storici e critici d’arte non solo italiani.

Opera di Nino Ricci - Musei Macerata

Un lavoro che muove dall’Istituto di Belle Arti di Urbino (tra i suoi insegnanti Carnevali, Castellani, Bruscaglia, Ceci e Battistoni), prosegue all’Accademia di Belle Arti di Roma (allievo di Scialoja e Rivosecchi) e al Centro Sperimentale di Cinematografia, sezione di Costume (con maestri quali Manetti, Marchi, Verdone, Fiorini e Ventimiglia), si concretizza nell’insegnamento presso l’Istituto d’Arte di Macerata, nelle esposizioni presso la Brigata Amici dell’Arte (1951), negli incontri con artisti quali Francesco Trombadori, Carlo Levi, Corrado Cagli, Pericle Fazzini, Arnoldo Ciarrocchi, nell’attenzione alle linee del paesaggio marchigiano riletto nei precisi limiti della scuola romana prima, della pittura di segno e di gesto poi, l’una e l’altra attenta alla modulazione del colore, a una sorta di palpito della realtà, a un ordine da contrapporre al caos, a una determinazione della forma da costruire senza cedere all’impulso energetico.

Opera di Nino Ricci - Musei Macerata

Un modo, originale, di purificarsi attraverso la geometria, ampliandone il campo d’azione ma senza assoggettarsi ad essa. Non è, quindi, un esprit de géometrie e neppure la sua degradazione. È lo spirito della tecnica, che non dispiace a Ricci, in quanto gli concede l’opportunità di concretizzare, inseguendo le metamorfosi della geometria, i lunghi intervalli dedicati al disegno e all’incisione, di estenderne, in ogni senso, le capacità espressive.

Un forte legame ha unito Macerata Musei alla personalità eclettica di Nino Ricci, membro e Presidente del Consiglio dei Curatori della Pinacoteca, nonché fondatore assieme al fratello Luigi, a Paola Ballesi e all’assessore Katiuscia Cassetta di “Amici di Palazzo Buonaccorsi”, di cui era presidente onorario.