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Ritratto di Beatrice Cenci

data
1800 ~ 1837
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Primo piano/ sala 13
tecnica
Olio su tavola 45x38 cm
n. inventario
76
tipologia
Pittura
collezione
Antonio Bonfigli
percorso
Arte Antica

Descrizione

Il dipinto proviene dalla donazione Bonfigli ed è una copia del noto ‘Ritratto di Beatrice Cenci’ conservato nella Galleria Barberini di Roma, tradizionalmente attribuito a Guido Reni (Bologna 1575 – 1642), ma riferito in ultimo dalla critica a Giovanni Andrea Sirani o Elisabetta Sirani.

Il presunto ritratto di Beatrice Cenci commosse il secolo romantico per la sciagurata storia della giovane. L’11 settembre 1599 si compie il tragico epilogo di un episodio di cronaca che sarà destinato a divenire emblema della giustizia crudele esercitata nella Roma del Cinquecento. Sul patibolo innalzato a Ponte Sant’Angelo, Beatrice Cenci, 22 anni, e la sua matrigna Lucrezia Petroni vengono decapitate con l’accusa di avere ucciso Francesco Cenci, rispettivamente padre e marito delle accusate, il quale le aveva segregate e rinchiuse nella rocca di Petrella Salto (Abruzzo). Giacomo, fratello e complice di Beatrice, subì la pena dello squartamento, mentre l’altro fratello, Bernardo, 12 anni appena, è costretto ad assistere alla crudele esecuzione dei congiunti per essere poi condannato a vita alla pena della galera.

Beatrice Cenci divenne sin da subito un’eroina da contrapporre alla violenza del padre e all’avidità papale, che ne decretò la condanna. Venne sepolta nella chiesa di San Pietro in Montorio e venerata come una martire.

Il dipinto la ritrae mentre volge lo sguardo carico di compassione verso lo spettatore, vestita di bianco, con i lunghi capelli raccolti da un turbante.
L’opera è attribuita al pittore romano Andrea Pozzi (Roma, 1779-1837) e presidente dell’Accademia di San Luca (1830-1831), come desunto dalla perizia di Giuseppe Mancini allegata alla donazione delle opere di Antonio Bonfigli conservata nell’Archivio Storico della Pinacoteca nella Biblioteca Comunale ‘Mozzi-Borgetti’ di Macerata. La cornice nera con filetto dorato, cm 55 x 44,5, è inventariata con il n. 832. La Pinacoteca possiede un’altra versione del ritratto di Beatrice Cenci proveniente dal lascito Ciccolini Costa Irene (1956) trasferito nel 1957 presso la Prefettura di Macerata.