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Coppia di cherubini

data
1640-1653
sede
Palazzo Buonaccorsi
collocazione
Primo piano/ sala 12
tecnica
Olio su tela 47 x 63cm
n. inventario
2103
tipologia
Pittura
scuola
Scuola romana
collezione
Costa Ciccolini Irene

Descrizione

Le due teste di cherubini con le ali emergono da un fondo scuro, collocate in una sospensione temporale. Il primo putto, con capelli lunghi biondi, è ritratto di profilo; il secondo, dalla chioma castana, rivolge lo sguardo sorridente verso lo spettatore. I volti sono resi con un modellato plastico che definisce con sicurezza i volumi, per mezzo di un accentuato contrasto chiaroscurale.

Il dipinto è stato attribuito a Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino, pittore attivo a Roma, seguace di Caravaggio. In particolare, l’opera di Macerata trova un confronto diretto con i “Due Cherubini” della Galleria Spada di Roma, identificati opera dello Spadarino in un elenco dei beni di Virgilio Spada del 1655. All’artista si devono altri dipinti di analogo soggetto, raffiguranti due, tre o più teste di cherubini (si segnala anche un esemplare già in collezione dei Marchesi Turinetti di Cambiano in Piemonte, Fototeca Zeri, n. scheda 45906), a testimonianza di un certo successo raggiunto da questa particolare iconografia, destinata principalmente ad una committenza privata.

La produzione maggiore di dipinti con cherubini è stata assegnata dalla critica alla fase matura dell’artista, verosimilmente a partire dagli anni Quaranta del Seicento.

L’opera è entrata nelle collezioni con il lascito dei beni della marchesa Irene Costa Ciccolini nel 1956 alla Biblioteca Comunale, dove aveva sede la Pinacoteca. La raccolta comprendeva mobili di epoca barocca, oggetti, numerosi ritratti e quadri a olio rappresentanti paesaggi, scene di genere, soggetti religiosi, nature morte.