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Le opere della collezione Costa Ciccolini Irene

La donazione della marchesa Irene Costa Ciccolini Silenzi pervenne al Comune di Macerata nel 1956.

I beni erano conservati in due residenze, nel palazzo di famiglia di Macerata e nel villino Costa a Sarnano, e costituivano nel loro insieme una delle più importanti raccolte patrizie maceratesi. Prima del loro ingresso in biblioteca vennero stilati gli inventari da parte di Amedeo Ricci, emerito studioso e curatore della biblioteca, e Libero Paci, storico maceratese.

La collezione comprendeva un numero considerevole di ritratti, in buona parte rappresentanti antenati e personaggi di spicco della famiglia, scene di genere, paesaggi, nature morte, dipinti a soggetto religioso, databili fra la metà del ‘600 e la fine del ‘700, opere provenienti prevalentemente dal mercato romano.

La dimora di famiglia a Macerata è lo storico Palazzo Ciccolini, collocato nel centro storico della città, oggi sede universitaria. Conserva al suo interno una ricca decorazione pittorica del XVI secolo, in passato tradizionalmente ascritta all’artista bolognese Pellegrino Tibaldi ma in parte ricondotta per via documentaria ai pittori Giuliano di Camillo da Cingoli e Leonardo da Borgo Sansepolcro, attivi nel cantiere negli anni 1551-1553 circa.

A Palazzo Ciccolini si svolgevano le riunioni dell’Accademia dei Catenati, istituita a Macerata nel 1574, di cui facevano parte vari membri della famiglia. Una tradizione vuole che Torquato Tasso, di passaggio a Macerata, nel 1587 avesse presentato agli accademici maceratesi la Liberata.