Ritratto della madre di Rembrandt

Il dipinto raffigura un’anziana donna di profilo a mezzo busto, su di un fondo scuro, identificata nella madre del grande pittore olandese Rembrandt (Leida 1606 – Amsterdam 1669). Ha indosso un elegante velo finemente lavorato a motivi floreali che avvolge la figura fino alle spalle. Al di sotto del velo si intravede all’altezza della guancia un angolo di pizzo. I tratti somatici sono resi con abile maestria e restituiscono l’età avanzata della donna.

L’opera tradizionalmente attribuita a scuola fiamminga del sec. XVII, è stata recentemente riferita dalla critica al Marco Benefial, pittore nato a Roma (1684 – 1764) da genitori di origini francesi, molto attivo nell’ambiente artistico del centro Italia. Il dipinto proviene dal lascito di Antonio Bonfigli (Macerata 1807 – 1865) del 1860, acquisito dal Comune di Macerata dopo la sua morte nel 1865. Nell’atto di donazione l’opera è menzionata quale ‘ritratto della madre di Rembrandt’.

Come indicato nell’atto di donazione delle opere, il dipinto sarebbe la copia di un originale realizzato da Rembrandt che si conservava nella famosa collezione del cardinale Joseph Fesch (Ajaccio 1763 – Roma 1839), di cui si sono perse le tracce.

Joseph Fesch era un prelato e collezionista francese, nipote di Napoleone I, artefice di una delle più ricche raccolte dell’epoca, comprendente centinaia di oggetti tra dipinti, mobili, arredi liturgici, oreficeria, tessuti.

Sono note altre versioni del Ritratto della Madre eseguite da Rembrandt, in cui la donna è variamente raffigurata, ma nessuna di queste presenta il volto di profilo.